L’industria della moda è tra le più inquinanti del pianeta. Molte aziende della filiera italiana hanno perciò avviato iniziative interessanti di trasformazione del sistema produttivo per ridurre il proprio impatto ambientale e sociale.
Una semplicità carica di energia che adotta un approccio classico al design orientato al valore, elevando la quotidianità attraverso un fascino duraturo. Celebra il calore, l’eccentricità e la rassicurazione di portare personalità e piacere nella nostra vita quotidiana.
Per innovare nuovi materiali e tessuti, dobbiamo esaminare le loro qualità e la loro forza per creare tessuti nuovi e più intelligenti. Possono provenire dall’upcycling o dal riciclo, dalla terra o dal mare… l’importante è creare una nuova estetica che incorpori funzionalità, resistenza e versatilità.
Di ricerche che indagano i comportamenti di acquisto dei consumatori ce ne sono tante. E di solito, quello che ne emerge è la maggiore sensibilità della Gen Z verso tematiche sostenibili. Una sensibilità, però, che non ha sempre un risvolto pratico coerente. Vediamo perché.
Il Report di Sostenibilità è il risultato di un processo che le imprese realizzano per dare evidenza agli stakeholder delle proprie performance in ambito economico sociale e ambientale.
Si sente molto parlare di welfare aziendale, ma conosciamo davvero l’impatto che questo concetto ha sulle imprese e sulla comunità?
Un mix and match di tonalità esotiche e brillanti. Motivi ispirati a diverse culture e al folklore tradizionale, in versione contemporanea.
Devo comprare una maglietta per la palestra, un maglione… Cosa c’entra la chimica? Ogni vestito che indosso è stato prodotto con un largo impiego di sostanze chimiche, non tutte innocue o sostenibili.
Uno chic etnico rappresentato da originalità, dinamismo, energia, espressione e contrasto per un’estetica sofisticata ma semplice. Un’aria di modernismo derivata da culture tradizionali, coloniali ed esotiche.
Un mondo parallelo di giostre, esseri magici e belle illusioni. Un tuffo in una realtà fantastica che ha una delicata connessione con la nostra infanzia e che nutre il nostro desiderio di spensieratezza e positività.
Il Global Compact delle Nazioni Unite definisce la tracciabilità come la capacità di identificare e raccontare la storia, la distribuzione, l’ubicazione e l’applicazione di prodotti, componenti e…
La sostenibilità è diventata negli anni una parola di moda. Il futuro – ci dicono gli indicatori – appartiene alle aziende autenticamente votate alla sostenibilità intesa nelle sue tre dimensioni-chiave: ambientale, sociale ed economico-organizzativa.
Tutte le componenti sono ora essenziali per un apprezzamento più profondo di ciò che viene scartato o eliminato.
Rompere i codici tradizionali in modo morbido e fluido per creare nuove silhouette e nuovi generi. Un’elegante atmosfera gender-inclusive.
“Come in molti qua a Prato, anche io ho il tessile nel sangue. “
“Partire da Prato, dal conoscere come si fanno le cose qua, per un aspirante designer è senz’altro un vantaggio in termini di conoscenza e di preparazione.”
“Secondo me la “creatività” sta negli occhi di chi guarda, la grande abilità di un creativo è proprio riuscire a catturare quello sguardo.”
“Intraprendere questa strada richiede passione e soprattutto voglia di imparare.”
“Per me creatività significa unire gli elementi esistenti con connessioni nuove, sperimentare e osare.”
Degli 1,4 milioni di miliardi di microfibre presenti negli oceani, il 35% deriva dal lavaggio dei capi d’abbigliamento sintetici. In particolare, quelli di bassa qualità. È possibile fare la propria parte per ridurre l’impatto?
Sul comparto moda, la pandemia ha agito da detonatore, facendo emergere contraddizioni che esistono in realtà da tempo. Una fra le tante è la sproporzione tra domanda e offerta
“La mia definizione di creatività è “mettere in atto delle idee innovative”.
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“La creatività secondo me è la necessità di esternare il proprio essere, la propria visione delle cose e concretizzare i propri sentimenti.”
“la creatività sta proprio nel saper cogliere la bellezza in ciò che vediamo nella nostra quotidianità e poi applicarla al nostro lavoro di designer. “
“il futuro della moda sarà in gran parte digitale e non più solo fungibile concretamente. “
“La creatività può essere una condizione per raggiungere una sostenibilità utilizzando strade non convenzionali.”
“Credo che con l’utilizzo di nuove tecnologie saremo in grado di sfruttare al meglio le risorse, quali elettricità ed acqua, rendendo più efficaci i nostri cicli produttivi e di finissaggio.”
“Mi piacerebbe creare una nuova moda, una moda eco friendly, che sfrutti qualcosa che è destinato a morire e gli dia nuova vita, una nuova forma, un nuovo colore.”
“In futuro mi piacerebbe lavorare solo con materiali totalmente sostenibili per prevenire ogni tipo di inquinamento.”
Una storia in fiamme, una storia di resilienza, di speranza e di libertà. Una storia pronta ad esplodere portando nuova vita, passione e significato.
“Mi piacerebbe far capire l’importanza della moda sostenibile. Questo è il mio sogno nel cassetto.”
Una ventata di aria fresca acclamata da una generazione alla ricerca di una nuova identità, più fluida e complessa, che impone una moda solidale, compatibile, inclusiva e circolare.
“Per il futuro mi aspetto meno fast fashion e più prodotti di qualità”
Fin dall’antichità l’uomo ha studiato le sfumature della natura che lo circondava e ha ricavato i colori da piante, foglie, frutti e cortecce, molluschi, insetti e minerali per tingere i propri indumenti e gli oggetti di uso comune.
’ecodesign o design sostenibile è la progettazione intelligente del prodotto finalizzata ad eliminarne idealmente ogni impatto negativo sull’ambiente e sulle persone lungo il suo intero ciclo di vita.
Una gamma di colori incentrata su bianchi chiari, naturali e cremosi combinati con I grigi e beige, che esprimono il desiderio di semplicità.
