Nicola Baroni
Tessilgodi
“Secondo me la “creatività” sta negli occhi di chi guarda, la grande abilità di un creativo è proprio riuscire a catturare quello sguardo.”
Qual’ è la tua definizione di “creatività”?
Secondo me la “creatività” sta negli occhi di chi guarda, la grande abilità di un creativo è proprio riuscire a catturare quello sguardo.
La natura, le persone, le immagini e gli oggetti che vediamo ogni giorno e le emozioni che questi ci suscitano sono per noi creativi degli input fondamentali. É così che il mondo che ci circonda ci regala ogni giorno molteplici fonti di ispirazione che sono linfa vitale per generare nuove idee creative.
Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la tua strada?
A chi vuole intraprendere la mia strada e diventare un designer consiglierei sicuramente di essere curioso, di avere il coraggio, di sperimentare e di avere sempre uno sguardo al passato del manifatturiero tessile, base indispensabile per qualsiasi sviluppo che si voglia realizzare.
Inoltre secondo me una caratteristica molto importante è l’umiltà che permette di elaborare ogni giorno nuove idee abbattendo così ostacoli e pregiudizi e lasciando la fantasia libera di percorrere nuove strade.
Quali sono i tuoi tessuti preferiti?
I miei tessuti preferiti sono i tessuti “fantasia”.
Mi piace molto creare queste tipologie di tessuto dove diventa fondamentale il gusto dell’abbinamento dei vari colori che compongono il tessuto stesso.
In particolare i miei preferiti sono i tessuti ispirazione “Chanel” dove oltre al colore sono molto importanti le strutture e le tridimensionalità dei filati che lo compongono rendendo così questi tessuti veramente autentici e riconoscibili.
Qual’è stata la tua più grande soddisfazione personale?
Nel nostro lavoro le soddisfazioni possono essere molteplici.
Per me molto importante è l’emozione che provo ogni volta nel vedere un capo finito realizzato con un tessuto da me progettato.
Questo aspetto del mio lavoro è il motore trainante che mi permette nel quotidiano di appassionarmi sempre più alla mia professione di “designer” e quindi direi che la più grande soddisfazione è quella di fare un lavoro che mi affascina, sicuramente non di “routine” e che mi permette ogni volta di poter veder realizzato parte della mia “creatività”.